FRANCESCO FLAMIGNI

Sono le 8,30 di domenica 13 febbraio, è una giornata grigia, freddina con anche una leggera foschia, ma per il sottoscritto dopo la “seratina speciale” offertami gentilmente dalla “Chiodo Band”…di “Forlì”, questa domenica è paragonabile a quelle di primavera inoltrata, tiepide, luminose e molto rilassanti.
La notte appena trascorsa, non si discosta molto da questa mattinata; una bella dormitona preceduta da una piacevole rivisitazione di quanto accaduto dalle 18,00 di sabato. Mi sono “rimasticato” quei 40 minuti di battaglia al Villa Romiti che si sono trasformati in una “ninna nanna” molto appagante.
Ci voleva come il pane una prestazione del genere, dopo un paio di batoste i ragazzi erano un po’ intimoriti, probabilmente alcune certezze nella loro testa non erano più tali, e nei primi minuti della partita lo si è visto, il terrificante 0–13 poteva essere una pietra tombale sul derby ma anche su tutto il campionato, e si stava materializzando il vanificarsi di tutta la fatica e gli sforzi fatti fin qui. Ma nonostante tutto, vedevo che non era la serata come quella di San Lazzaro, l’encefalogramma non era piatto, erano incazzati perché le cose non riuscivano, mettevano comunque in difficoltà gli avversari quando attaccavano, sembravano quelle bottiglie di spumante che non vogliono saperne di aprirsi perché c’è il tappo inchiodato, ma che poi quando finalmente dopo due “Ave Maria” si aprono, sprigionano una tale forza che la schiuma sgorga come un idrante!
E questo è successo ieri sera, ad un certo punto ci siamo “stappati”, muscoli e cervello dei ragazzi si sono collegati all’unisono e la menzionata schiuma di bollicine è sprizzata fino al soffitto del Villa Romiti! Un concerto bellissimo dove ogni orchestrale ha suonato il proprio strumento con capacità, orgoglio, impegno, abnegazione e soprattutto intonato con gli altri colleghi! Tutti indistintamente hanno partecipato a questa impresa.
Dopo la poderosa rimonta e l’arrembante fuga, non c’erano più timori nemmeno negli ultimi minuti, quando in campo l’altezza media del nostro quintetto (grazie a Rava che l’alzava di parecchio!) era si e no di 1,65 m.! Non poteva succedere, non ce ne era per nessuno, potevamo avere davanti anche i Lakers ma la partita era nostra, i ragazzi l’avrebbero ottenuta a qualsiasi costo, senza paura, e senza preoccuparsi di chi avevano davanti…come si suol dire: “questa sera non si fanno prigionieri!”.
Come vedete non menziono qualcuno in particolare perché tutti indistintamente hanno confezionato questa bellissima serata e tutti meritano di essere considerati protagonisti primari dell’impresa…bravi ragazzi davvero bravi, ora sapete chi siete e cosa potete fare e soprattutto cosa dovete fare; l’A.I.C.S. è questa, una squadra forte dal temperamento “torrido”, che non si fa intimorire da nessuno e che non deve porsi traguardi intermedi…
L’unica persona che voglio menzionare è il nostro allenatore. In settimana si è parlato con i ragazzi, era necessario tranquillizzarli e non opprimerli con processi e discussioni. Il Chiodo in questo è stato un maestro è stato un “cesellatore” di cose positive, credo che abbia fatto capire alla sua “banda” la fiducia immensa che lui ha in loro, dimostrandolo anche ieri sera durante la partita, quando anche nei momenti di criticità è riuscito a infondere tranquillità e convinzione a tutti, non mettendo mai in dubbio l’esito finale della partita.
Infine, purtroppo, mi tocca aggiungere una nota amara a questo bellissima parentesi; non volevo farlo, ma per il ruolo che rivesto all’interno della Società diventa un obbligo. Ancora qualche imbecille, mascherandosi dietro un codardo pseudonimo, getta fango sulla Società, adducendo la solita e squallida notizia che i nostri giocatori vivono nel malcontento e nella tensione perche non vengono rispettati gli accordi. Dico a questo imbecille e anche a quelli che gli hanno risposto, che se ieri sera, naturalmente in veste di “gatto nero” era presente al Villa Romiti, forse avrà capito (dubito!) che quello che ha scritto andrebbe rettificato, in quanto puro e becero “parto” della sua mente malata.
Spero che tu legga tutto questo, buona domenica anche a te!
Mario Nazzaro